I parroci di Carpenedo

Don Francesco Brazzalotto 1851-1886

Mons. Francesco Brazzalotto
Mons. Francesco Brazzalotto
da una foto d'epoca reperita
nell'archivio Parrochiale

Nato a Brusaporco (ora Castelminio - TV) il 14 marzo 1814 nel 1852 all'età di 35 anni, divenne arciprete di Carpenedo, ove rimase per altri 35 anni.

Era stato mansionario a Salzano e da ultimo parroco a Robegano.

Il Vescovo di Treviso Mons. Callegari ritenne opportuno nel 1866 richiamarlo a Treviso offrendogli un beneficio canonicale e l'ufficio di penitenziere del Duomo. Il buon Don Brazzalotto che aveva implorato a riposo il posto di cappellano dell'ospitale di Mestre, fu tenuto ad obbedire e passò i suoi quattro ultimi anni di vita a Treviso venerato ed amato da colleghi ed amici per le sue esimie virtù. Morì il 10 aprile 1890, la Parrocchia di Carpenedo volle richiamare e custodire le spoglie nel suo camposanto, ove tuttora si trovano collocate nel porticato a sinistra accanto alla Chiesetta. Appena un anno dopo l'arrivo a Carpenedo, dovette pensare alla nuova Chiesa (che è quella attuale) in quanto quella esistente era troppo angusta a contenere il crescente numero di fedeli. Il nuovo parroco, don Francesco Brazzalotto a 37 anni, prende la situazione in mano ricominciando da zero. L'incarico di presentare un progetto totalmente nuovo viene affidato all'architetto Giovanni Battista Meduna, già noto per aver operato a Venezia.

Finalmente il suo progetto è approvato e già il 24 ottobre 1853 l'arciprete di Mestre, Giovanni Renier, può collocare la prima pietra sul lato destro della facciata, cioè dalla parte di via San Donà; racchiusa in una boccia di vetro, viene messa una pergamena con le firme del parroco, del Meduna e di altri parrocchiani. Il progetto non si limitava all'aspetto murario e statico, ma conteneva anche lo studio di ogni particolare della decorazione e delle suppellettili sacre che non dovevano apparire qualcosa di aggiunto o di stonato, ma un tutt'uno armonicamente inserito ed indispensabile al completamento della chiesa.

Don Francesco riuscì dopo sei anni a vedere terminata questa opera imponente, che piacque a tal punto che a S. Lucia di Piave, nel trevigiano, ne fu edificata successivamente una simile. La consacrazione avvenne il 24 ottobre 1858.

La nostra Chiesa

La Chiesa dei SS. Gervasio e Protasio vista dal giardino della Villa Renier Michieli, attualmente abitata dalle monache di clausura.
Questa sistemazione fu radicalmente stravolta dall'infelice intervento architettonico operato in occasione dell'arrivo da Venezia delle monache, con la costruzione del muraglione di cinta su Via San Donà e dalla nuova Chiesa del Monastero che oscurò la Villa padronale.

Un volantino distribuito alla popolazione di Carpenedo annunciava:

"Domenica 24 ottobre corr. Verrà consacrata da Mons. Vescovo di Treviso La nuova Chiesa, e la funzione avrà principio alle ore 8 della mattina. La giornata poi sarà estremamente solennizzata con Banda Musicale, e nella sera avrà luogo l'illuminazione del Paese, nonché una macchina di fuochi d'artifizio circa le ore 7 pomeridiane. Il Lunedì seguente dopoché mons Vescovo avrà amministrato il sacramento della Cresima, si canterà Messa solenne e chiuderasi con discorso di Dotto Oratore".

Arch. Giambattista Meduna

Il progettista della nostra Chiesa Arch. Giambattista Meduna

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