I parroci di Carpenedo

Don Antonio Veruda 1784-1827

La Canonica in Via Manzoni 2, eretta a metà del 1700
La Canonica in Via Manzoni 2,
eretta a metà del 1700

Esercitò il suo ministero pastorale nella nostra parrocchia per ben 43 anni, cioè dal 1784 al 1827. Al numero 20 del registro dei morti del 1827 invece delle tre righette smilze e convenzionali, appare un grande riquadro con qualche fregio funebre con l'atto di morte del parroco. Dall'atto di morte s'apprende che il Veruda fu letterato di valore, assai colto e versato in parecchie discipline, con un curriculum pastorale di tutto rispetto. Ordinato sacerdote dal Patriarca Giustiniani, insegnò dapprima in seminario per otto anni, quindi fu nominato parroco di Scorzè ove costruì la chiesa e vi rimase sette anni, quindi passò a Salgareda ove fu parroco per sedici anni, per finire parroco a Carpenedo nel 1784 fino alla morte che avvenne per febbre catarrale e fu sepolto sul limitare della porta principale della chiesa. La tomba del Veruda fu probabilmente distrutta nel 1853, quando si demolì la vecchia chiesa per costruire l'attuale.

Fu una vita lunga, laboriosa e benemerita quella di don Antonio, tale da poter esser indicata a modello anche ai parroci d'oggi. Trascriviamo per serietà scientifica questo atto di morte che suggella la vita di un buon parroco, cosa non da poco in tutti i tempi, ma veramente esemplare nel clima di decadenza quale fu quello in cui visse e morì il nostro don Veruda. Durante la sua permanenza nella nostra Parrocchia, nel 1787, provvide ad installare un parafulmine sul campanile, a seguito di funesta disgrazia accaduta il 4 maggio 1781, mentre suonavano le campane, una saetta, precipitando giù per il campanile, uccise una figlia del campanaro, lasciò ferita una sorella e malconci due altri parenti. Provvide nel 1798 a ripristinare l'arredo della Chiesa dopo lo spoglio fatto dai Napoleonici. Altra importante opera fu il cimitero comunale fatto nel 1812.

L'atto di morte di Don Antonio Veruda

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