Inaugurazione del nuovo "LUX"

Intervento di don Danilo

Un momento dell'intervento di don Danilo

Compiamo questo gesto nel giorno in cui la Liturgia della Chiesa ricorda tutti i santi e i beati della nostra diocesi di Venezia. Questo ricordo di tutti i santi è un segno da cogliere. Ci invita a vivere questa inaugurazione con un respiro grande: è festa per tutta la comunità, è invito alla comunione, si colloca dentro il nostro territorio e dentro il cammino della storia. Il trovarci insieme stasera, per l'inaugurazione del "Lux" rinnovato, è un dono. E' innanzitutto un dono di Dio, frutto del lavoro di tante persone. E' bello ricordarle tutte presentandole davanti al Signore, compresi tutti i volontari che al e per il "Lux" hanno donato il loro tempo. Andando a ritroso vogliamo ricordarli proprio tutti da stasera fino a quel lontano 1928, anno in cui la comunità ha voluto riservare questo luogo per l'incontro e per l'educazione dei più giovani. Poi negli anni il gruppo dei volontari si è arricchito di tutti coloro che hanno lavorato per il cinema, la radio, per le rappresentazioni teatrali, gli eventi culturali, la gestione della Sala Carpini. Il Lux, il vecchio nuovo "Lux", è frutto del lavoro ed è dono di Dio.

Desidero ringraziare innanzitutto don Armando e l'azione quotidiana dei tanti volontari negli anni del suo ministero come parroco: senza la loro dedizione, la loro lungimiranza, la loro inventiva per tanti anni, non avremmo potuto sostenere oggi la spesa di un'opera come questa. Grazie di cuore.

Grazie al nostro Patriarca Angelo e a Mons. Beniamino per aver accolto immediatamente il progetto. Grazie alla Regione Veneto e al personale tecnico degli uffici comunali. Ricordo con piacere anche il pieno sostegno della nostra "Società dei 300 campi".

Ringrazio le numerose autorità civili presenti stasera. Questo gesto sottolinea il legame profondo tra la comunità cristiana e la comunità civile di Carpenedo e di tutta la città di Mestre.

Grazie ad Andrea Degan, Giampaolo Zanatta e Stefano Zorzi: gli architetti che hanno condiviso con la comunità l'ideazione della struttura e hanno diretto i lavori. Abbiamo imparato la fatica del lavorare insieme, abbiamo cercato di discernere l'idea e la soluzione migliore per le possibilità del momento. E' cresciuta la stima, l'amicizia e soprattutto l'amore per questa comunità, sempre pronta, quando stimolata adeguatamente, a tirarsi su le maniche.

Grazie all'impresa Jedi che ha eseguito e coordinato i lavori e che, in meno di un anno, ha portato a termine il rinnovamento del Lux dove ci troviamo, ma è anche intervenuta, insieme ad altre ditte, per la messa in sicurezza dei locali del patronato, per il riscaldamento della chiesa, per il tetto della sacrestia, per il grazioso campiello interno tra il campanile e il Lux, per gli arredi e per molte altre sistemazioni logistiche, tecniche e impiantistiche. Grazie anche a tutti gli operai e professionisti che si sono alternati. Grazie a don Marco, al diacono Franco e ai preti e laici che con me hanno creduto in questa avventura e hanno voluto rinnovare questi locali.

Grazie in particolare al Consiglio per gli affari economici, ai professionisti, e tante, tantissime grazie ai tanti volontari: da chi ha smontato le vecchie sedie del Lux in un sabato d'autunno a chi pochi minuti fa ha pulito gli ultimi metri quadri di pavimento perché risplendesse di "nuovo".

Oggi inauguriamo il "Lux" ristrutturato. Non c'è motivo di rinnovare il nome. Tutti gli adulti di Carpenedo presenti stasera almeno una volta da bambini sono andati "al Lux". Questo deve rimanere. E deve rimanere anche la bellezza del senso profondo del termine "Lux". E' proprio il Signore Gesù che si annuncia "Lux", luce del mondo. Allora "buona avventura" caro vecchio nuovo Lux. Continua ad essere luogo di incontro, luogo di cultura, luogo di evangelizzazione, luogo di "gioco", luogo che sa accogliere la sfida educativa nei confronti delle nuove generazioni in collaborazione con tutte le parrocchie del vicariato. Questo sia "spazio" offerto dalla comunità cristiana al territorio per tutto ciò che può essere espressione di cultura, di riflessione, di sostegno alla pace, alla solidarietà, alla vita; di cura nei confronti dell'arte, della musica, del canto, del teatro; di accoglienza dei più giovani. Noi, comunità cristiana, viviamolo come luogo ordinario, festivo e quotidiano, accanto alla chiesa, dove incontrarsi come famiglia di famiglie per annunciare e sperimentare la forza del Vangelo per tutte le età e in tutte le occasioni. Un luogo che sta a cuore a tutti. Pronti a migliorarlo e perfezionarlo perché sia a servizio della vita della nostre famiglie, della bellezza del Vangelo.