Per i preadolescenti la strada di accettazione del proprio corpo (in pieno mutamento) è una strada in salita, dove si è continuamente messi alla prova tra il considerarlo un "ingombro" oppure assumerlo come "fine", rimanendo costantemente sulla superficie delle emozioni che esso ci dà.
Il cammino proposto ha proprio l'intento di accompagnarli nell'esperienza del limite o delle potenzialità che il proprio corpo rappresenta nella delicata sfera delle relazioni. Il nostro corpo è dotato di vista, udito, gusto, olfatto, tatto come finestre sul mondo. 5 sensi al nostro servizio, su cui però va esercitato controllo e giudizio, due caratteristiche fondamentali dell'essere uomini e donne compiuti. Il rischio è, infatti, quello di raccogliere attraverso i 5 sensi innumerevoli dati emozioni, il cui unico scopo è il consumo e non l'interiorizzazione e il giudizio perché essi diventino patrimonio della persona stessa. Purtroppo l'essere immersi in un mondo che esalta la corporeità, svincolata da qualsiasi criterio che non sia il "se mi sento" non aiuta di certo chi si affaccia all'adolescenza ad imparare gradualmente a conoscersi, per essere capaci di dono e di amore gratuito.
Nostro compito è creare proposte alternative affinché le relazioni siano autentiche, cioè creare luoghi di verità in cui l'amore "adulto" si faccia incontrare e riveli tutta la sua bellezza, smascherando i surrogati " usa e getta" che producono solo infelicità e insoddisfazione. La quaresima 2010, terzo passo del cammino verso il pellegrinaggio ad Assisi, viene offerta allora ai ragazzi come un periodo per "prendersi sul serio", dalla testa... ai piedi, cioè nella totalità di ciò che siamo, e accogliere da Gesù Cristo il significato profondo dell'amore a cui siamo chiamati a dare forma. Nel nostro cammino San Francesco diventa il paradigma della ricerca della felicità, sincera e piena di slancio, che solo un giovane "affamato di senso" (tale e quale a lui) può comprendere.
Il mercoledì delle ceneri (dalla testa...) e il giovedì santo (...ai piedi) rappresentano allora i due estremi di questo lungo periodo di riflessione, in cui la parola di Dio della liturgia domenicale viene ad illuminarci, raccontandoci con le parole dell'evangelista Luca, le varie "facce" della misericordia del Padre celeste.
Le tappe saranno: "la mia situazione iniziale", "la limpidezza dello sguardo", "l'ascolto fecondo", "il piacere della compagnia", "rispetto e contatto umano", "mi confronto con Gesù".
La persona di Gesù è l'esempio d'uomo compiuto, in cui il corpo non è né trascurato né demonizzato, ma finalizzato al dono di sé e per questo realizzato. Il movimento "dalla testa... ai piedi" è dunque un esercizio che oltre a valorizzare tutto ciò che siamo e a convertire i nostri desideri verso il bene, ci apre ai fratelli.
A proposito delle attività per bambini e ragazzi durante i venerdì di Quaresima si veda anche il "merenDONO".
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