La Corale "Carpinetum"

1975-2010   35° anno di attività

La Corale Carpinetum, fondato a marzo 1975, festeggia 35 anni di attività in questo 2010. Per l'occasione è stato realizzato un volumetto contenente la storia del coro, i ricordi di chi l'ha vissuto, la descrizione dell'attività sin qui svolta e l'omaggio ai coristi che ci hanno preceduti nella dimora celeste.

Il volume dedicato al coro

Siamo estremamente felici di poter proporre il volume, la cui versione cartacea è stata stampata, per ragioni economiche, in un numero limitato di copie. Scaricandolo o consultandolo online permetteremo invece a un maggior numero di persone di conoscere, rivivere o ricordare l'attività di questo fondamentale gruppo parrocchiale ormai noto oltre i confini cittadini.

Volume impaginato da Gianni Finco

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La Santa Messa per la Corale Carpinetum

Domenica 30 maggio, durante la Santa Messa delle 11, si è festeggiato l'importante anniversario del coro. Chi lo desidera può ascoltare l'omelia pronunciata dal parroco don Danilo.

Sulla Gazzetta dei Carpini del 4 giugno 2010 sono state pubblicate le foto della celebrazione e della festa che l'ha seguita.

Il saluto al coro del parroco don Danilo Barlese

Carissimi protagonisti del Coro "Carpinetum", in questi trentacinque anni di canto liturgico avete attraversato e accompagnato i momenti principali della vita della nostra comunità. Le gioie e i dolori sono risuonate nei cuori di tante persone "illuminati" dalla bellezza di un canto che, attraverso la fedeltà ai testi biblici e alla preghiera della Chiesa, di volta in volta, scuote con la voce squillante, trasmette speranza, sottolinea la letizia della festa, accarezza i volti addolorati, aiuta a contemplare il mistero di Dio.

È questa la bellezza del vostro servizio e del vostro dono: attraverso la musica e il canto fate "entrare" nel mistero della vita, aiutate ad "interpretarla" con lo sguardo della fede e spesso proprio nel momento "vertice" dell'Eucarestia e dei Sacramenti.

Questo è il dono che avete fatto a tutte le nostre famiglie e che, cantando al Signore con fedeltà, avete fatto anche a voi stessi.

Io, a nome di tutta la parrocchia, esprimo il mio Grazie più sentito a ciascun componente del Coro attuale ed "emerito" e ai musicisti che l'hanno di volta in volta sostenuto. Un ringraziamento speciale va al prof. Mario Carraro che lo dirige e lo coordina fin dal primo "vagito" e un altro grande "Grazie" a Bepi Pistolato per la sua dedizione, potremmo dire totale, con cui accompagna con il suono insostituibile dell'organo la Liturgia della nostra comunità e tutti gli eventi del "Coro Carpinetum". Una preghiera accorata per tutti i componenti del Coro che si trovano nella fatica e nella sofferenza per i motivi più diversi e un ricordo particolare per coloro che il Signore ha già chiamato al "Cantico nuovo" del cielo.

Credo sia bello concludere questi miei pensieri, che desidero condividere con grande affetto con voi, affidandomi ad uno dei passaggi più belli delle Confessioni di Sant'Agostino, quando confida che proprio il canto della liturgia ha contribuito a rinnovargli il cuore:

"Quante lacrime versate ascoltando gli accenti dei tuoi inni e cantici, che risuonavano dolcemente nella tua Chiesa! Una commozione violenta: quegli accenti fluivano nelle mie orecchie e distillavano nel mio cuore la verità, eccitandovi un caldo sentimento di pietà. Le lacrime che scorrevano mi facevano bene"
[Sant'Agostino, Confessioni, 9, 6, 14].

Don Danilo

Il saluto al coro del parroco emerito don Armando Trevisiol

Il Coro Carpinetum apripista e protagonista di una bella stagione di vita parrocchiale e cittadina

Mentre i giovani vivono di speranze e di futuro, i vecchi vivono di ricordi e di nostalgie ed io sono vecchio, un vecchio prete. Quando il mio animo mi spinge a riascoltare i canti che per circa trentacinque anni hanno accompagnato le mie eucaristie domenicali, non posso non ricordare la Corale della Parrocchia di Carpenedo.

Il Coro Carpinetum è stato uno dei primi segni di una gran bella stagione vissuta da quella amata ed indimenticabile comunità che è stata la Parrocchia di Carpenedo, è stato uno dei primi fiori di una splendida primavera parrocchiale, che per tanti anni non ha fatto che crescere a tutti i livelli per diventare una delle comunità leader nella nostra città e nella chiesa del Patriarcato.

Il Coro è stato apripista del rinascere del canto corale e non solo a Mestre, promovendo musica e canto a tutti i livelli, in tutte le forme e per tutte le età. La testimonianza di questo coro è stata così ricca di fascino da suscitare anche in altre comunità parrocchiali il desiderio e l'impegno a crescere compagini canore per animare la sacra liturgia.

Ma il Coro ha ancora il merito di esser vissuto per tanti anni come protagonista nella vita parrocchiale di Carpenedo.
Nella rassegna di canti sacri in cui tanti gruppi corali del Veneto si sono confrontati su temi specifici della liturgia, il Coro c'era.
Nell'attività poliedrica dell' Associazione Culturale "La Rotonda" il Coro c'era. Nella ventennale attività di Radiocarpini, il Coro c'era.
Nella rassegna annuale di canti folk, il Coro c'era.
Nell'autunno organistico al quale hanno partecipato tanti organisti del Triveneto, il Coro c'era.
Nella realizzazione ed inaugurazione della casa alpina "La Malga dei Faggi", il Coro c'era.
Così, quando quasi trecento persone parteciparono col Patriarca all'apertura della Villa asolana per gli anziani, il Coro c'era.

Il Coro è sempre stato in posizione concertistica nelle Biennali tematiche di arte sacra. Come c'era il Coro nella programmazione dell'attività pastorale e in tutti i mass-media parrocchiali.

Il Coro ha avuto in parrocchia la funzione di primo violino nel grande concerto di ogni espressione della vita di una comunità che è sempre vissuta nell'ultimo quarto di secolo in un abbraccio caldo e globale con l'uomo ed in una ricerca appassionata del dialogo con la società reale, non vivendo mai ai margini della vita sociale ed ecclesiale.

Io non so se questo complesso di donne e uomini, tanto generosi e sempre disponibili, sia giunto, come me, al vespero del suo servizio, ma posso testimoniare che negli anni in cui io ho avuto l' onore di servire nella comunità di Carpenedo, esso ha dato un contributo essenziale in quella primavera di ricerca di iniziative e di innovazione pastorale che credo abbia caratterizzato un tempo che ricordo con grande nostalgia e con altrettanto orgoglio.

Per tutto questo non posso che dire grazie al maestro Mario, a Bepi, l'organista di sempre, e alle decine e decine di coristi che in questi anni si sono alternati nel cantare a voce spiegata ed armoniosa la lode al Signore e l'ebbrezza del vivere degli uomini.

sac. Armando Trevisiol