Giovanni 2,1-11

Giov 2,1 Tre giorni dopo, ci fu uno sposalizio a Cana di Galilea e c'era la madre di Gesù. 2 Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. 3 Nel frattempo, venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno più vino». 4 E Gesù rispose: «Che ho da fare con te, o donna? Non è ancora giunta la mia ora». 5 La madre dice ai servi: «Fate quello che vi dirà».

6 Vi erano là sei giare di pietra per la purificazione dei Giudei, contenenti ciascuna due o tre barili. 7 E Gesù disse loro: «Riempite d'acqua le giare»; e le riempirono fino all'orlo. 8 Disse loro di nuovo: «Ora attingete e portatene al maestro di tavola». Ed essi gliene portarono. 9 E come ebbe assaggiato l'acqua diventata vino, il maestro di tavola, che non sapeva di dove venisse (ma lo sapevano i servi che avevano attinto l'acqua), chiamò lo sposo 10 e gli disse: «Tutti servono da principio il vino buono e, quando sono un po' brilli, quello meno buono; tu invece hai conservato fino ad ora il vino buono». 11 Così Gesù diede inizio ai suoi miracoli in Cana di Galilea, manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui.

Obbiettivi
Capire cosa vuol dire che il Matrimonio è un sacramento.

Contenuti
Gv 2; matrimonio sacramento perché è Cristo stesso che agisce con la Chiesa nell’azione degli sposi.

Materiale
Per gli animatori:

I. de la Potterie, «Le nozze messianiche e il matrimonio cristiano», in Lo sposo e la sposa / PSV 13, EDB, Bologna 1986, pp.87-104

R. Infante, «Lo sposo e la sposa. Contributo per l’ecclesiologia del Quarto Vangelo», R.d.T., XXXVII (1996), 451-481, in particolare 457-462

Per le coppie:

Per ogni coppia una riproduzione del quadro di Tintoretto «Le nozze di Cana» (Sacrestia della Basilica della Salute – Venezia)

Un cartellone e pennarello

Metodologia

Si inizia l’incontro chiedendo alle coppie chi sono i protagonisti della celebrazione del matrimonio. Si divide il cartellone in due in verticale e sulla colonna a sinistra si annotano tutti coloro che operano nel matrimonio.

Si completa poi il cartellone scrivendo sulla colonna destra cosa fanno questi protagonisti (il verbo corrispondente al soggetto).

Emerge di solito anche Dio, e la sua azione viene di solito qualificata come «benedire», «consacrare»…

Si consegna a tutte le coppie la cartolina con le nozze di Cana e si domanda: dove sono gli sposi? Si mostrerà come iconograficamente sembra che gli sposi siano Gesù e Maria (in realtà sono gli ultimi due a destra). Come mai? Si legge così il testo di Gv 2,1-11 e lo si commenta, facendo emergere come anche dal punto di vista narrativo il posto dello sposo è occupato da Cristo. Si introduce così il discorso della sacramentalità: è Cristo che agisce, che ama, nell’azione, nell’amore degli sposi. Non più solo nel senso evocativo dei testi profetici, ma ormai in senso sacramentale, di presenza dell’azione di Cristo. Può essere utile fare il paragone con l’Eucaristia: come il pane e il vino diventano corpo e sangue di Cristo, così l’amore degli sposi, messo a disposizione di Dio, viene trasformato nell’amore di Cristo. Certo che a differenza del pane e del vino qui è chiamata in causa la responsabilità personale (come già visto in Gn 3).

Questo incontro dà poi l’opportunità di ricapitolare in sintesi il percorso già fatto.
Non si tralascia di dare tempo alla reazione dei fidanzati e alle loro riflessioni in merito