I sogni del parroco

Dal "Diario di un vecchio prete"
ai "Sogni del parroco"...

Non posso riempire ancora le pagine di un Diario.
Credo però giusto far spazio in me ai "sogni" che sgorgano dal cuore dal giorno in cui il Patriarca mi ha confermato la sua decisione di affidarmi la cura pastorale della nostra parrocchia.

Sono sogni che vanno in tutte le direzioni e che rivelano la mia storia, la mia sensibilità, i miei limiti. Sogni che incrociano la storia e i volti della nostra comunità, desideri che incrociano i vostri desideri.
Sono certo che sarà il Signore ad indicare la strada, a decidere quale prospettiva favorire e sostenere. Faremo tutti la nostra parte, ciascuno al suo posto, in modo da proseguire il nostro cammino preparando il futuro perché in ascolto del passato e appassionati nel presente.

Saranno le persone, la preghiera, le risorse in campo, il tempo, a continuare l'opera dello Spirito e mettere in mano i pennelli giusti al momento giusto.
Intanto buttiamo sulla tavolozza i colori di questi sogni.
Ogni colore è preceduto da uno spicchio di quell'arcobaleno (la Parola di Dio) che fa intravedere la bellezza del dipinto finale.

Quanti colori!!!

  1. Eucaristia e Liturgia
  2. Parola di Dio
  3. Esperienza di misericordia e Sacramento della Riconciliazione
  4. Ammalati e infermi
  5. Poveri e povertà
  6. Festa – Domenica
  7. "Primo annuncio", Catechesi, Missione
  8. Famiglia
  9. Vocazioni alla vita consacrata (e presenza delle "nostre" suore di clausura)
  10. Bambini e Ragazzi,
  11. Giovani e giovanissimi
  12. Anziani
  13. Preghiera quotidiana personale e comunitaria
  14. Gestione economica, logistica (mezzi e spazi), segreteria,
  15. Volontariato: pulizia, trasporti, computer, servizi più diversi nelle varie attività
  16. Chiesa di Venezia: diocesi e vicariato
  17. Territorio, quartiere, municipalità
  18. Comunione tra gruppi e realtà ecclesiali
  19. Organismi di partecipazione ecclesiale
  20. Parola di Dio, Tradizione, Magistero e Vita quotidiana: un giudizio comune a partire dallo sguardo di fede
  21. I "luoghi" della comunità
  22. Stampa, Mass Media, Arte: letteratura, musica, pittura, poesia...
  23. Arte: letteratura, musica, pittura, poesia...

Ciò che ho scritto non è un "rigido programma". Sono tanti tubetti di colore (che andranno poi mescolati insieme) per continuare a dipingere il capolavoro di Dio: sono consapevole di subentrare dopo il lavoro di tanti e di prepararlo per altri finchè un giorno lo vedremo, purificato, in tutta la sua sfolgorante bellezza.
E chissà... quante cose ho dimenticato e quante idee si aggiungeranno grazie al contributo, alla passione, alla creatività di tutti voi.

1 - Eucaristia e Liturgia

Mentre essi mangiavano, Gesù prese il pane e, pronunziata la benedizione, lo spezzò e lo diede ai discepoli dicendo:"Prendete e mangiate; questo è il mio corpo". Poi prese il calice e, dopo aver reso grazie, lo diede loro, dicendo: "Bevetene tutti, perché questo è il mio sangue dell'alleanza, versato per molti, in remissione dei peccati. (Mt 26,26-28)

Sogno una partecipazione sempre più piena ad ogni Eucaristia Domenicale, "cuore" della Vita di tutta la nostra comunità cristiana: una bella accoglienza, puntualità di tutti, un po' di prove di canto, chierichetti sempre più entusiasti, gesti e segni semplici (magari da riscoprire), una profonda attenzione alla vita quotidiana con il cuore aperto alla Parola e con lo sguardo "fisso" su quel Pane spezzato. I canti liturgici saranno il segno di una comunità che è in cammino per cantare ad una sola voce la lode a Dio.
La Messa feriale come la sosta preziosa nella fatica, bella perché semplice e ricevuta dalle Sue mani, dono insostituibile. Per chi può, anche con un po' di sacrificio, appuntamento importante per crescere nella vita cristiana: giovani, fidanzati, sposi, anziani; prima o dopo il lavoro o lo studio.
Sogno un amore crescente per l'Eucarestia: in ginocchio davanti al Signore perché Egli per primo si è sorprendentemente messo in ginocchio davanti a me per lavarmi i piedi. In ginocchio davanti a Gesù Eucaristia per imparare a incontrare ogni altra persona.
Per "accompagnare" così tanta gente, dal dono della vita e del Battesimo all'annuncio della Resurrezione durante un funerale, sarà necessario un folto gruppo di giovani e adulti appassionati che con competenza e fedeltà si unisca a chi sta già svolgendo con impegno il servizio liturgico.

2 - Parola di Dio

Come infatti la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza avere irrigato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare, perchè dia il seme al seminatore e pane da mangiare, così sarà della parola uscita dalla mia bocca: non ritornerà a me senza effetto, senza aver operato ciò che desidero e senza aver compiuto ciò per cui l'ho mandata. (Is 55,10-11)

Sogno di condividere con tutta la nostra comunità la passione per la Parola di Dio. E' la Parola Bella che misura le altre e illumina il senso di ogni cosa. E' la Parola che si compie nell'Eucarestia, contenuta nella Sacra Scrittura.
Sogno di vivere insieme con voi momenti di ascolto della Parola: da quelli solenni dei sacramenti a quelli più semplici vissuti insieme ai bambini e con le famiglie, dall'avvio sistematico di alcuni Gruppi di Ascolto della Parola a serate dedicate ad una conoscenza più profonda del testo biblico.
Sogno che la Sacra Bibbia diventa un libro sempre più "familiare", cuore di ogni catechesi e di ogni nostro giudizio. Quanto è bello ricordare a memoria alcuni versetti ascoltati a Messa o letti la sera prima e scoprirli "piccole luci" per i fatti della giornata. Così dice Gesù, così fa Gesù...

3 - Esperienza di misericordia e Sacramento della Riconciliazione

Quando era ancora lontano il padre lo vide e commosso gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di esser chiamato tuo figlio. Ma il padre disse ai servi: Presto, portate qui il vestito più bello e rivestitelo, mettetegli l'anello al dito e i calzari ai piedi...
(Lc 15,20-22)

Sogno una comunità cristiana che sperimenta sempre più la Misericordia di Dio e ne diventa testimone. Ascoltare la Parola di Dio in famiglia, vivere l'Eucarestia alla Domenica, essere perdonati dagli amici o da persone care, ricevere spesso il Perdono di Gesù attraverso il Sacramento della Riconciliazione, fa sperimentare, fin da bambini, l'abbraccio misericordioso di Dio: è questo che fa maturare uno sguardo benevolo e misericordioso su me stesso e sulle persone con cui condivido le giornate.
Perdonare è divino. E noi riceviamo in dono questa capacità se riconosciamo i nostri peccati, ci lasciamo perdonare da Dio e facciamo traboccare sugli altri questo enorme amore ricevuto.
Non c'è parrocchia senza perdono. Non c'è famiglia senza perdono. Non ci sono relazioni umane senza perdono. Il volto del Padre di Gesù è il Volto di una misericordia infinita e sorprendente.
Dice Sant'Agostino contemplando Gesù e l'adultera dopo che tutti si sono allontanati: "Sono rimasti in due: la Misera e la Misericordia". Questa sarà l'ultima Parola della storia.

4 - Ammalati e infermi

Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. Tutta la città era riunita davanti alla porta. Guarì molti che erano afflitti da varie malattie e scacciò molti demòni. (Mc 1,32-33)

Le persone segnate dalla sofferenza di qualsiasi tipo, in particolare gli ammalati e gli infermi, sono misteriosamente associati alla Croce di Cristo e sono "il cuore" della nostra Comunità.
Cristo ha compiuto "l'opera più grande" quando non ha potuto fare più nulla perché aveva mani e piedi inchiodati alla croce.
Sogno di riuscire ad incontrare spesso chi è infermo e ammalato per portare la presenza di Gesù Eucaristia e offrire la possibilità della Confessione o di un dialogo spirituale.
Sono certo che inizialmente sarò aiutato a conoscere bene la situazione e i bisogni ma sarà necessario mantenere sempre aggiornato questo patrimonio di informazioni e di richieste. Del resto non è in gioco soltanto l'informazione del parroco ma lo stile di tutta una comunità.
Ciascuno si senta coinvolto in questa "attenzione al bisogno" del familiare, del vicino di casa o di condominio se giunge uno stato di sofferenza o di indigenza: tutto sia fatto con discrezione e con delicatezza ma senza sottrarsi ad una richiesta di aiuto, anche se silenziosa.
Stessa cura va dedicata alla visita in ospedale: sia nell'informazione, sia nel reciproco coinvolgimento perché sempre più giovani e adulti della comunità dedichino del tempo ad una presenza presso i ricoverati nelle diverse strutture sanitarie.
Saranno preziose anche la conoscenza e la testimonianza di chi lavora nel mondo della sanità.

5 - Poveri e povertà

Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto lo vide e n'ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui. Il giorno seguente, estrasse due denari e li diede all'albergatore, dicendo: Abbi cura di lui e ciò che spenderai in più, te lo rifonderò al mio ritorno. (Lc 10,33-35)

Sogno di dare stabilità e continuità alle grandi intuizioni e realizzazioni di don Armando. Subentro dopo una semina che ha già dato dei raccolti bellissimi. Dai Centri don Vecchi alla Bottega Solidale (compresi i magazzini per la ridistribuzione di vestiti e mobili usati), dalla attenzione verso gli immigrati e verso chi non ha alloggio o non ha lavoro alla presenza fedele della San Vincenzo. E chissà quante cose ho dimenticato...
Tutte queste attività verso il mondo della povertà chiedono il sostegno di nuovi volontari e di una cura sempre più attenta nella gestione delle risorse e degli spazi.
Sogno di coinvolgere sempre più tutta la comunità (in tutte le sue espressioni di età e di sensibilità) in questo campo anche per individuare i bisogni delle "nuove povertà" del nostro tempo che non sempre sono legate a povertà economica ma creano altrettanta disperazione, emarginazione, solitudine.
Sarà un'opera da affidare con coraggio alla Provvidenza e contemporaneamente da realizzare insieme alle altre comunità cristiane e in stretto dialogo con la comunità civile.
Certamente vanno continuate anche le molte iniziative di carità presso paesi lontani attraverso l'azione dei nostri "gruppi missionari", allargando le collaborazioni e il coinvolgimento di tutti.

6 - Festa - Domenica

La sera di quello stesso giorno, il primo dopo il sabato, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, si fermò in mezzo a loro e disse: "Pace a voi!". Detto questo, mostrò loro le mani e il costato. E i discepoli gioirono al vedere il Signore... Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c'era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, si fermò in mezzo a loro e disse: "Pace a voi!".
(Gv 20,19-20.26)

Sogno una comunità cristiana che si raduna tutta nel "Giorno del Signore"; una comunità che attende e prepara questo momento e che ad esso attinge per vivere ogni giornata.
Una comunità che accoglie dalle mani del Crocifisso Risorto il giorno della Festa e della Pace, della pienezza della vita. Una comunità che fa della Domenica il Giorno che dà senso a tutti gli altri giorni. Il "Giorno del Signore, della Risurrezione" dove l'Eucarestia è il cuore di un giorno dedicato all'incontro, alla cura della felicità di tutti, a crescere insieme nella capacità di affrontare con la fede i passi della vita. Il "Giorno del Signore" dove si sperimenta di essere Famiglia di famiglie, tutti legati da quella parentela speciale con Cristo che "illumina" per accogliere e raggiungere chiunque nella vita di ogni giorno.
Troveremo i tempi per affrontare l'agenda rigonfia di appuntamenti e custodire, nel modo migliore possibile, questo dono grande, frutto della Pasqua, che è la Domenica.

7 - "Primo annuncio", Catechesi, Missione

Disse allora lo Spirito a Filippo: "Và avanti, e raggiungi quel carro". Filippo corse innanzi e, udito che leggeva il profeta Isaia, gli disse: "Capisci quello che stai leggendo?". Quegli rispose: "E come lo potrei, se nessuno mi istruisce?". Filippo, prendendo a parlare e partendo da quel passo della Scrittura, gli annunziò la buona novella di Gesù. Proseguendo lungo la strada, giunsero a un luogo dove c'era acqua e l'eunuco disse: "Ecco qui c'è acqua; che cosa mi impedisce di essere battezzato?". Fece fermare il carro e discesero tutti e due nell'acqua, Filippo e l'eunuco, ed egli lo battezzò. (Atti 8,29- 38)

Sogno di condividere con tante persone la passione per l'annuncio del Vangelo, in particolare agli adulti che sono "mossi" alla riscoperta della fede, che sono in ricerca. E' la vita che provoca il "riaffacciarsi" alla finestra del Vangelo e della Chiesa: il matrimonio, la nascita dei figli e la loro educazione, le fatiche dell'adolescenza e le prime scelte di vita, difficoltà nel lavoro o negli affetti, la malattia e la vecchiaia, il dover affrontare la morte di persone care o la solitudine.
In tutte queste situazioni è necessario essere pronti per un annuncio occasionale del Vangelo ma anche "organizzarsi" per offrire uno sguardo di fede, un luogo, una comunità che accompagna. Spesso anche il catechismo ai bambini e ai ragazzi è dentro questa varietà di situazioni.
Pur mantenendo i percorsi tradizionali (sacramenti dell'iniziazione cristiana, catechismo e campiscuola) sogno di pensare e attuare, insieme a tutti i catechisti e gli educatori, iniziative "trasversali" per un primo annuncio, per una riscoperta sistematica anche dei contenuti della fede (inseparabili dalla pastasciutta e da un buon bicchiere di vino...).
Un'attenzione speciale richiederà tutta la fascia degli adolescenti e dei giovani: non basteranno "percorsi" particolari; saranno necessari fratelli e sorelle "maggiori" che si dedicano a loro da testimoni nella fede, conoscitori veri del mondo giovanile della scuola, dell'università e del lavoro...
Sogno di potermi "formare" insieme a tutti i catechisti e gli educatori della comunità offrendo ed indicando le più diverse possibilità in parrocchia, in diocesi o a livello nazionale.
La prospettiva più grande è quella di prendere sul serio l'invito a portare il Vangelo "fino agli estremi confini della terra": è il mondo della "missione" presso popoli che non hanno mai sentito parlare di Gesù. Già molte persone presso la nostra comunità stanno aiutando nei loro bisogni materiali tante persone di paesi lontani attraverso l'attività dei missionari. Speriamo che questo muova il cuore ad accogliere una vera e propria chiamata a portare il Vangelo in terre lontane, dedicando a questo tutta la vita.

8 - Famiglia

Per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà alla sua donna e i due formeranno una carne sola. Questo mistero è grande; lo dico in riferimento a Cristo e alla Chiesa! (Ef 5,31-32)

Il mondo della famiglia, Chiesa domestica, è lo snodo attraverso il quale passa tutta la vita di una comunità parrocchiale, famiglia di famiglie.
Famiglie e gruppi di vario tipo ma sempre con la caratteristica familiare o ad essa legate.
A tal punto che diventa un impegno di tutta la comunità cristiana trovare un calore familiare a chi si trovasse solo.
Direi di più: una comunità cristiana che non fa fare esperienza di famiglia a chi la incontra durante l'Eucarestia o in altre occasioni rischia di non dare testimonianza al Vangelo di Gesù.
Il nostro Dio è Trinità. E' un Dio famiglia e il suo Amore è primariamente Amore nuziale.
La famiglia cuore della Chiesa e cellula della società va sostenuta e curata in modo speciale.
La modalità più sana è quella di offrire alle famiglie, e agli sposi in particolare, luoghi dove incontrarsi, confrontarsi sulla vita quotidiana e aiutarsi. Non fermandosi però soltanto ad una generica "assistenza familiare" o ad una risposta al ritrovato bisogno di socialità.
"Muoversi" con lo sguardo della fede, in sintonia con tutta la comunità, permette di dare testimonianza negli ambienti più diversi e di invitare ad appartenere a quella Chiesa che mi dona una famiglia di famiglie al seguito di Gesù.
Sogno perciò di consolidare la presenza dei gruppi sposi e contemporaneamente di renderli luoghi aperti, attraversati da tutta la vitalità della comunità. "Luoghi" dove emergono proposte e disponibilità, dove si incrocia l'opera dei catechisti con quella degli operatori della carità, dove viene promosso il dialogo tra generazioni, dove vengono arricchiti e sostenuti i progetti per i giovani, dove giungono suggerimenti e collaborazioni per la liturgia o per i rapporti con la società civile...
Penso alla realtà degli sposi e delle famiglie come una attenzione pastorale in continuo rinnovamento sempre più in profonda collaborazione con il parroco e gli altri operatori pastorali.
Tante e decisivi i campi di azione. Solo per citare i più delicati: accompagnamento di coppie in difficoltà, educazione dei propri figli - e dei giovanissimi in genere - all'amore e all'affettività, preparazione al Sacramento del Matrimonio e del Battesimo, accoglienza della Vita (adozioni, no all'aborto, handicap...), aiuto per la benedizione delle famiglie, valorizzazione della ricchezza dell'azione educativa dei nonni, ricerca del lavoro e della casa, economia domestica... e tutto questo dentro la bellezza della Fede cristiana, della Parola e dell'Eucarestia, della Chiesa.

9 - Vocazioni alla vita consacrata (e presenza delle "nostre" suore di clausura)

-Gesù rispose loro: "Non tutti possono capirlo, ma solo coloro ai quali è stato concesso. Vi sono infatti eunuchi che sono nati così dal ventre della madre; ve ne sono alcuni che sono stati resi eunuchi dagli uomini, e vi sono altri che si sono fatti eunuchi per il regno dei cieli. Chi può capire, capisca". (Mt 19,11-12)

-Giosuè eseguì quanto gli aveva ordinato Mosè per combattere contro Amalek, mentre Mosè, Aronne, e Cur salirono sulla cima del colle.Quando Mosè alzava le mani, Israele era il piùforte,ma quando le lasciava cadere, era più forte Amalek.PoichèMosè sentiva pesare le mani dalla stanchezza, presero unapietra, la collocarono sotto di lui ed egli vi sedette, mentre Aronne e Cur, uno da una parte e l'altro dall'altra, sostenevano le suemani. Così le sue mani rimasero ferme fino al tramonto delsole. (Es 17,10-12)

La presenza di un monastero di suore di clausura è un dono grande per la nostra parrocchia. E' bello sapere che durante il tuo lavoro, il tuo studio, la tua vita in famiglia c'è qualcuno che ti accompagna con la preghiera perché ha dedicato la vita per questo.
Sogno di valorizzare "il luogo" del monastero e la sua chiesetta per vivere insieme momenti di preghiera (occasionali o sistematici) ma non solo.
Sogno di partire da questa loro preziosa presenza e anche dalla testimonianza delle persone consacrate presenti a vario titolo dentro la vita della nostra parrocchia (preti compresi), per ricordare a tutti, ragazzi e ragazze, la possibilità della Vita Consacrata (che ovviamente può assumere le forme più diverse, dalla vita contemplativa, al servizio pastorale o in una consacrazione "secolare").
La vita ordinaria della comunità cristiana accompagna a pronunciare il Sì fondamentale a Gesù Cristo (in questo senso la vita stessa è Vocazione) ma a qualcuno il Signore depone nel cuore un desiderio in più. E' una possibilità che va verificata per non "perdere" il proprio posto nella storia solo per paura o perché nessuno ci ha aiutati a capire. Come e più di un innamoramento, anche il pensiero di consacrarsi a Dio va affrontato seriamente: potrebbe essere l'Amore decisivo.
Ogni battezzato adulto della comunità è chiamato a "prendersi cura" della crescita cristiana dei più piccoli; ciascuno per la sua parte, condivide la responsabilità di aiutare un/una giovane a rispondere alla chiamata del Signore, qualsiasi essa sia.

10 - Bambini e Ragazzi

Gli presentavano anche i bambini perchè li accarezzasse, ma i discepoli, vedendo ciò, li rimproveravano. Allora Gesù li fece venire avanti e disse: "Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite perchè a chi è come loro appartiene il regno di Dio. In verità vi dico: Chi non accoglie il regno di Dio come un bambino, non vi entrerà". (Lc 18,15-17)

Sogno un patronato e dei campi da gioco sempre più pieni di bambini e di giovani/adulti che li accolgono, li conoscono, li amano come li ama Gesù.
Sogno "Il germoglio" come un luogo prezioso e delicato dove tutto questo viene preparato con una cura estrema perché, in stretta collaborazione con le famiglie, ciascun bambino sperimenti di essere accolto, amato, valorizzato fin dai primissimi mesi di vita.
Sogno di non lasciare al caso o all'improvvisazione nessuna iniziativa per i bambini. Sogno di prepararla con i genitori, con i catechisti, con animatori del patronato, con gli altri educatori coinvolti: insegnanti della scuola elementare e media, mondo dello sport, reparti pediatrici e associazioni specifiche, consultori...
Sogno di riuscire a coinvolgere molti giovani e adulti che facciano sperimentare un patronato "abitato" e pensato: non solo spazi da utilizzare ma persone da incontrare che giocano insieme con te e fanno due chiacchiere con i più piccoli perché affascinate da quel Cristo che accoglie i bambini.
E, a partire da qui, largo alla fantasia: Domeniche a tempo pieno, incontri dei nostri gruppi di ragazzi a tutti i livelli, momenti di spiritualità e di gioco, campiscuola a Gosaldo, attività estive (Grest), proporre ai ragazzi gesti di carità, promuovere il concorso presepi, campionati di calcio, incontri vicariali, aiuto nello studio, realizzazione di musical o spettacoli teatrali, valorizzazione del Parco della Bissuola...

11 - Giovani e giovanissimi

"Maestro, che cosa devo fare di buono per ottenere la vita eterna?". Egli rispose: "Perché mi interroghi su ciò che è buono? Uno solo è buono. Se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti". Ed egli chiese: "Quali?". Gesù rispose: "Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, onora il padre e la madre, ama il prossimo tuo come te stesso". Il giovane gli disse: "Ho sempre osservato tutte queste cose; che mi manca ancora?". Gli disse Gesù: "Se vuoi essere perfetto, va', vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; poi vieni e seguimi". Udito questo, il giovane se ne andò triste; poiché aveva molte ricchezze. (Mt 19,16-22)

Questo sogno si inserisce in quello precedente dei bambini e dei ragazzi. Tutto quello che ho sognato per i ragazzi (riguardo al Patronato, a Gosaldo, alle attività al Parco e alla presenza di educatori, ecc.) vale anche per i giovanissimi e i giovani.
Qui però, pensando all'età della giovinezza, il mio sogno si fa più specifico.
L'adolescente è chiamato a far la fatica di "rinascere" e di riconoscere la propria identità, dentro a un groviglio di relazioni, di esperienze in tante direzioni, di disistima di sé e di desideri contrastanti. Il giovane si troverà poco dopo a dover prendere decisioni importanti circa la vita affettiva e di coppia, la gestione del legame con la famiglia di origine, il percorso di studi e la prospettiva lavorativa, la stessa esperienza religiosa e di fede (senso della vita), il rapporto con la società e la politica, l'uso dei beni e dei soldi...
Sogno una comunità cristiana che offra ai giovanissimi e ai giovani luoghi, persone e proposte che li accompagnino a rispondere Sì alla vita e Sì al Signore della vita.
Insieme al Patronato, e a tutta la sua possibile valenza di luogo educativo, va custodita l'attenzione ad una presenza discreta dell'educatore e del prete che "accompagna" all'incontro con Cristo, ad un inserimento attivo nella comunità, ad un coinvolgimento di mente, cuore e volontà alle proposte più diverse (magari cogliendo le capacità specifiche di ciascuno).
Molte sono le possibilità che conducono all'accoglienza della vita e alla riscoperta della Fede cristiana: vanno offerte tutte nella fiducia che sarà il giovane a scegliere (anche in base alla loro significatività e alla propria storia personale).
Partecipazione ai gruppi parrocchiali di incontro e formazione; esperienze associative (scout, AC, San Vincenzo, francescani...) o con movimenti ecclesiali; percorsi di riscoperta della fede come la "Redditio Symboli". E inoltre: esperienze specifiche nazionali o internazionali, pellegrinaggi, esperienze di spiritualità e di servizio parrocchiale o diocesano; valorizzazione di capacità musicali, artistiche, tecniche, sportive...
Tali momenti formativi e tali esperienze non devono però essere "mattoni isolati" che alla fine formano soltanto un cumulo informe di materiale.
Ciò che conta è che ciascuna proposta conduca all'incontro con Gesù crescendo nell'esperienza di Chiesa che pone al centro l'Eucarestia e un cammino comunitario (mai solitario).
Oggi si rilevano percorsi diversissimi per giungere alla riscoperta della fede e all'appartenenza alla Chiesa: ecco perché oltre ad offrire una formazione "ordinaria" dentro la vita parrocchiale e/o associativa (con tutta la sua insostituibile ricchezza) vanno anche mostrate e sostenute le altre possibilità che inizialmente passano per altri canali (nazionali, internazionali, interessi particolari...) ma che possono sfociare ugualmente a generosi Sì al Signore.
Certamente va aumentata l'attenzione e il collegamento con il mondo della scuola, dell'università e del lavoro anche con un'azione specifica di alcuni adulti competenti soltanto per questo.
Gli ultimi due pensieri:
- Attenzione nella cura della Liturgia in modo che le celebrazioni (Eucaristia, Sacramento della Riconciliazione, Matrimoni) siano partecipate e preparate maggiormente dai giovani stessi.
- E' decisivo infine che tutta questa attenzione alla pastorale giovanile non si fermi alla dimensione parrocchiale; si arricchisca collegando tutte le realtà del vicariato e si nutra degli appuntamenti diocesani (e internazionali) lungo il corso dell'anno.

12 - Anziani

Ora a Gerusalemme c'era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e timorato di Dio, che aspettava il conforto d'Israele; lo Spirito Santo che era sopra di lui, gli aveva preannunziato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Messia del Signore. Mosso dunque dallo Spirito, si recò al tempio; e mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per adempiere la Legge, lo prese tra le braccia e benedisse Dio.[...]

C'era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto col marito sette anni dal tempo in cui era ragazza, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme. (Lc 2,25-28. 36-38)

Nella nostra comunità, anche per la sensibilità di don Armando, è presente una cura particolare per tutto il mondo degli "anziani". Mondo sempre più diversificato (enorme tesoro di competenze e di relazioni insieme a difficoltà) con esigenze continuamente nuove.
C'è chi è rientrato a tempo pieno nel compito educativo come nonno e come nonna, c'è chi si ritrova "rallentato" dagli acciacchi, chi è sostenuto da un reddito più che sufficiente e chi improvvisamente si è scoperto sulla soglia della povertà, c'è chi è sostenuto da figli e parenti e chi si ritrova solo e magari con lo sfratto alle porte...
E' un mondo che rivela bisogni diversissimi e contemporaneamente è un grande dono per le famiglie e la comunità.
Insieme ai Centri don Vecchi, al Ritrovo e alla continuità per le iniziative già presenti (coinvolgimento nelle attività di volontariato, animazione di momenti di incontro, sostegno caritativo...) saranno da cogliere le novità pastorali che questo "mondo" sta suggerendo soprattutto nel campo della famiglia, del "primo annuncio", del rapporto con la società civile.
Sogno che tutti si sentano responsabili e che questo impegno crei un rinnovato dialogo tra le generazioni.

13 - Preghiera quotidiana personale e comunitaria

Al mattino, Gesù si alzò quando ancora era buio e, uscito di casa, si ritirò in un luogo deserto e là pregava (Mc 1,35)

Il servo di un centurione era ammalato e stava per morire. Il centurione l'aveva molto caro. [3] Perciò, avendo udito parlare di Gesù, gli mandò alcuni anziani dei Giudei a pregarlo di venire e di salvare il suo servo (Lc 7,2-3)

Sogno la possibilità di iniziare e chiudere la giornata pregando insieme lodi e vespri con una piccola comunità che diventa espressione di tutti. Può diventare uno spazio di preghiera stabile, accolto da chiunque a seconda dei tempi e dei ritmi di ogni giornata.
Cercheremo di dare continuità alla preghiera fedele del Rosario e di suggerire anche attenzione alle quei piccoli ma preziosi momenti di preghiera in famiglia prima dei pasti o in particolari occasioni.
Sogno anche una ulteriore partecipazione alle diverse proposte di esercizi spirituali da parte dei giovani e degli adulti, magari proponendo anche un momento comune annuale.
Sarà bello valorizzare luoghi e spazi per la preghiera (sia interni, – ad es. la chiesetta del monastero di clausura – sia esterni – ad es. i capitelli con le madonnine).

14 - Gestione economica, logistica (mezzi e spazi), segreteria

Gesù disse loro: "Dategli voi stessi da mangiare". Ma essi risposero: "Non abbiamo che cinque pani e due pesci, a meno che non andiamo noi a comprare viveri per tutta questa gente". C'erano infatti circa cinquemila uomini. Egli disse ai discepoli: "Fateli sedere per gruppi di cinquanta". Così fecero e li invitarono a sedersi tutti quanti. Allora egli prese i cinque pani e i due pesci e, levati gli occhi al cielo, li benedisse, li spezzò e li diede ai discepoli perchè li distribuissero alla folla. Tutti mangiarono e si saziarono e delle parti loro avanzate furono portate via dodici ceste. (Lc 9,13-17)

Coordinare l'azione di una comunità come la nostra chiede la consapevolezza della preziosità dei cinque pani e dei due pesci: ogni piccolo contributo in risorse e in tempo va valorizzato. Contemporaneamente non bisogna cessare di invitare tutti a condividere pani e pesci.
Una volta che pani e pesci sono sull'erba (risorse economiche, strutture, spazi, persone con le competenze più varie, disponibilità, materiali di ogni tipo...) è importante mettere a frutto tutto per "moltiplicarlo" in vista della Carità e dell'annuncio del Vangelo.
Qui emerge evidente la capacità di don Armando di valorizzare e di coordinare le risorse.
Io spero almeno di riuscire a custodire quello che ricevo e di dare continuità e stabilità alle molte iniziative.
Sogno una Segreteria, un Consiglio per gli Affari Economici e un gruppo di collaboratori (in base alle competenze necessarie) in continuo dialogo con la nostra comunità, con il Consiglio Pastorale, con le altre comunità cristiane e con il territorio, che condividano con me la "sfida" di mettere in comunicazione ogni realtà con le altre, di valorizzare tutte le risorse per sostenere nel modo migliore ciò che va salvaguardato e avviare le novità che la storia ci chiederà.

15 - Volontariato: pulizia, trasporti, computer, servizi più diversi nelle varie attività

Per voi però non sia così; ma chi è il più grande tra voi diventi come il più piccolo e chi governa come colui che serve.Infatti chi è più grande, chi sta a tavola o chi serve? Non è forse colui che sta a tavola? Eppure io sto in mezzo a voi come colui che serve. (Lc 22,26-27)

Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo. In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me. (Mt 25,34. 40)

Tutte queste parole rimarrebbero tali se non ci fossero persone che donano il loro tempo e le loro competenze per la vita della comunità cristiana e la testimonianza del Vangelo della Carità.
Don Armando è stato capace di individuare i doni di tante persone e di coinvolgerle con passione per tanto tempo. E' un patrimonio di capacità e di relazioni da custodire e per il quale ringraziare il Signore.
Sogno di continuare, con il mio stile (e i miei limiti), questa "chiamata" al servizio del Vangelo perché la nostra comunità continui ad essere una testimonianza preziosa di gratuità, di Carità.
Sogno di coinvolgere anche molti più giovani e famiglie in questa "avventura del Vangelo" ed anche di allargare ulteriormente il campo delle possibilità di Carità inserendovi tutte le prospettive e le attenzioni elencate sopra: dal patronato alla formazione, dalla liturgia all'accompagnamento verso il matrimonio o il battesimo, dall'aiuto nella gestione delle strutture alla presenza nel territorio...

16 - Chiesa di Venezia: diocesi e vicariato

Paolo, apostolo di Cristo Gesù, per comando di Dio nostro salvatore e di Cristo Gesù nostra speranza, a Timoteo, mio vero figlio nella fede: grazia, misericordia e pace da Dio Padre e da Cristo Gesù Signore nostro. Partendo per la Macedonia, ti raccomandai di rimanere in Efeso, perché tu invitassi alcuni a non insegnare dottrine diverse e a non badare più a favole e a genealogie interminabili, che servono più a vane discussioni che al disegno divino manifestato nella fede. Il fine di questo richiamo è però la carità, che sgorga da un cuore puro, da una buona coscienza e da una fede sincera. (1Tm 1,1-5)

Sogno una comunità parrocchiale desiderosa di incontrare e di collaborare con le altre comunità cristiane del vicariato, con gli altri preti e gli altri responsabili pastrorali (a tutti i livelli).
Sogno una comunità che si sente parte della Chiesa locale di Venezia guidata dal Patriarca.
La partecipazione alle iniziative diocesane e agli appuntamenti comuni va colta come una dimensione decisiva e vitale per la parrocchia; va colta come espressione della vita di un corpo che desidera raccontare in modi diversi l'unico volto di Cristo, ultimamente garantito dalla presenza del successore degli apostoli.
Gli Uffici e le strutture diocesane devono operare per essere veramente a servizio della vita delle comunità e le comunità sono chiamate ad imparare a camminare insieme, secondo indicazioni comuni, per crescere nella Comunione.
In questa direzione è evidente una fatica reciproca ma è altrettanto evidente l'attesa da parte delle persone, anche non credenti, di una testimonianza di unità, di riconciliazione, di dialogo, di capacità di lavorare insieme, di scelte condivise.

17 - Territorio, quartiere, municipalità

Di ritorno dalla regione di Tiro, Gesù passò per Sidone, dirigendosi verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decàpoli (Mc 7,31)

Sogno una comunità cristiana "in ascolto" della vita del territorio, del quartiere, dell'intera città. Per molti aspetti si tratterà di garantire una continuità, per altri sarà l'occasione di inventare "appuntamenti" per portare la vivacità e la voce della comunità cristiana in alcuni luoghi pubblici (parco della Bissuola o di San Giuliano, teatri, piazze...).
Sarà prezioso continuare il dialogo con la Municipalità di Mestre-Carpenedo e rendersi presenti, come famiglie o come operatori, nel mondo della scuola, dell'economia, del lavoro, della cultura, per offrire indicazioni o disponibilità a partire da uno sguardo di fede.
Questo sguardo "senza frontiere" va promosso particolarmente tra i giovani perché riscoprano l'importanza di una presenza attiva e progettuale nel mondo della politica e della gestione della cosa pubblica.
Tali sottolineature della "località" non dimenticano il necessario respiro universale per promuovere la giustizia e la pace a livello mondiale e nello stesso tempo chiedono a ciascun cristiano di essere tessitore di relazioni con chi abita nella casa di fronte o nel piano di sopra.

18 - Comunione tra gruppi e realtà ecclesiali

Vi sono poi diversità di carismi, ma uno solo è lo Spirito; vi sono diversità di ministeri, ma uno solo è il Signore; vi sono diversità di operazioni, ma uno solo è Dio, che opera tutto in tutti. E a ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per l'utilità comune. (1Cor 12,4-7)

Sogno di aumentare in ciascun componente della comunità il desiderio di conoscere tutti i tratti del volto con cui essa da testimonianza in una originaria unità in Cristo. Sogno di porre sempre più in ciascuno il desiderio di conoscere le altre persone, gli altri gruppi, associazioni e movimenti per gioire di questa ricchezza e diversità. Raccontare la passione che spinge la propria realtà e ascoltare il carisma che sta muovendo l'altro porta a ringraziare il Signore per la varietà di forme con cui il Vangelo viene annunziato: il gesto di aiuto al bisognoso, la serata culturale, la preghiera quotidiana, l'educazione dei figli, il lavoro in azienda, l'insegnamento a scuola, la crescita dei ragazzi...
Una conoscenza sempre maggiore dei volti e dei nomi aiuta la stima reciproca e permette di lavorare sempre più insieme, con mete comuni, nel rispetto e nella valorizzazione dell'identità di ciascuno.
La Comunione, dono di Dio, viene prima delle nostre considerazioni. Sgorga dal Mistero Pasquale celebrato nell'Eucarestia Domenicale. Essa ci raduna tutti nell'ascolto dell'unica Parola che salva e si compie nel Pane spezzato e distribuito, comunione piena con il Corpo e il Sangue di Cristo.
Sogno di poter offrire le occasioni per crescere in questa conoscenza reciproca, per agire verso alcune mete comuni coinvolgendo tutta la comunità, allargare la presenza di associazioni e realtà ecclesiali.

19 - Organismi di partecipazione ecclesiale

"Riferirono tutto ciò che Dio aveva compiuto per mezzo loro. Allora si riunirono gli apostoli e gli anziani per esaminare questo problema. Tutta l'assemblea tacque e stettero ad ascoltare.

Dopo lunga discussione, abbiamo deciso, lo Spirito Santo e noi di..." (cfr. At 15)

Sogno di fare una vera esperienza di comunione nelle serate di incontro del Consiglio Pastorale Parrocchiale e delle altre equipe pastorali o associative. E' un dono il radunarsi insieme cercando di individuare la via indicata dal Signore per far crescere la nostra comunità e annunciare il Vangelo nella vita di ogni giorno. "Esperienza di comunione" non significa fare un omogeneizzato delle opinioni ma giungere con fatica insieme verso un orientamento comune dopo il contributo di tutti. Chiedo al Signore, per tutti noi, la capacità dell'ascolto e del discernimento e la conseguente disponibilità a camminare insieme, ciascuno con i suoi doni.

20 - Parola di Dio, Tradizione, Magistero e Vita quotidiana: un giudizio comune a partire dallo sguardo di fede

Allora si accostò uno degli scribi che li aveva uditi discutere, e, visto come Gesù aveva loro ben risposto, gli domandò: "Qual è il primo di tutti i comandamenti?"...
(Mc 12,28)

Sogno di poter offrire in più occasioni un luogo di confronto e di ascolto per poter giungere a cogliere qual è lo sguardo di fede su fatti o interrogativi che giungono dalla vita quotidiana, da avvenimenti internazionali o da dibattiti legati a temi di attualità (dal punto di vista etico, sociale, economico). Sarebbe ancora più bello che si consolidasse la presenza di un gruppo di persone attente ad individuare e promuovere tali opportunità (adattando la proposta alle varie età della vita: dai ragazzi agli anziani).

21 - I "luoghi" della comunità

Gesù entrò di nuovo a Cafàrnao dopo alcuni giorni. Si seppe che era in casa e si radunarono tante persone, da non esserci più posto neanche davanti alla porta, ed egli annunziava loro la parola.

Si recarono da lui con un paralitico portato da quattro persone. Non potendo però portarglielo innanzi, a causa della folla, scoperchiarono il tetto nel punto dov'egli si trovava e, fatta un'apertura, calarono il lettuccio su cui giaceva il paralitico. (Mc 2,1-4)

Sogno di capire insieme con voi il modo migliore per rendere le molteplici strutture della parrocchia, sempre più "luoghi" di incontro con la comunità cristiana e con la presenza del Risorto.

Si tratterà di dare continuità ad uno stile di sobrietà e di carità ed insieme trovare le strade per cogliere cosa il Signore ci domanda oggi. Rivolgiamo e riceviamo molteplici richieste di affetto, di ascolto, di "familiarità", di silenzio, di gioco (e non di puro agonismo), di stare insieme davanti a una pastasciutta, di confronto tra persone vere (e non davanti a un video): questo vale per tutte le età e nelle situazioni più diverse della vita.
Non si tratta però soltanto di offrire un "servizio" ma di proporre una vita di comunità, di presentare con i gesti e la parola l'affascinante bellezza di essere discepoli del Signore Gesù.
Sono perciò urgenti "luoghi" dove accogliere bambini, ragazzi, giovani, famiglie, anziani, persone sole o straniere. Molte volte siamo imbarazzati perché non possiamo dir loro "vieni e vedi"...
I Centri Don Vecchi, il Ritrovo, le molteplici attività e strutture caritative per poveri e anziani, Villa Flangini e Malga dei Faggi, il Germoglio, il Patronato stesso, raggiungono alcune realtà e coinvolgono moltissimi volontari... ma oggi è necessario sognare ancora di più.
Sogno di coinvolgere tutta la comunità. Sogno di "muovere", con l'aiuto di chi già sta operando, altre persone, giovani e meno giovani, che continuino la tradizione e siano anche attente a tutte le novità del nostro tempo.
Un "patronato" aperto spesso perché "abitato" da giovani e adulti che accolgono gente di ogni età ed indicano "stanze" dove trovare un calcetto e un ping-pong, dove fare una chiacchierata davanti a un bicchiere, dove passare una serata culturalmente impegnativa, programmare un intervento di carità, affrontare insieme problemi familiari legati alla scuola o al lavoro... e poi fuori... al campo da calcio, pallavolo o basket... fin su tra i monti e le colline durante l'estate o nei week-end.
Il catechismo e gli incontri formativi (a tutti i livelli) vissuti in quelle stesse stanze non sono "un'altra cosa": sono espressione della medesima attenzione, coinvolgendo in una proposta che accompagna più al "cuore" della fede cristiana, a ciò che muove la disponibilità di chi "anima" le strutture parrocchiali in pianura o in montagna.
Chi lo vorrà scoprirà la bellezza di radunarsi il Giorno del Signore nel "luogo" per eccellenza, dove si celebra l'Eucarestia per tutta la Comunità.
Infine potrà accadere anche l'opposto: chi non fosse mai passato per il patronato perché rimasto soltanto in chiesa, forse invitato da qualcuno, scoprirebbe anche questo luogo come espressione della comunità cristiana.

22 - Stampa, Mass Media

Gesù disse loro: "Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura. Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore operava insieme con loro e confermava la parola con i prodigi che l'accompagnavano. (Mc 16,15 ss)

Sogno di riuscire a valorizzare al meglio tutti gli strumenti di comunicazione a mezzo stampa che don Armando ha accuratamente seguito per tanti anni.
Sogno di fare della "nostra" carta stampata (e del nostro sito internet) uno strumento di informazione capillare e immediata oltre che un luogo di confronto, di racconto di esperienze e di dibattito. Sarebbe bello che tutte le espressioni della vitalità e dell'operatività della nostra parrocchia desiderassero contribuire con un articolo, con una foto, con una riflessione ad arricchire la nostra "buona stampa" (ed anche il nostro archivio audio).
Certamente sarà necessario un coordinamento e un progetto comune per dare ritmo ad ogni uscita ed essere pronti in caso di necessità per raggiungere con le informazioni gli interessati.
Sogno inoltre uno scambio fruttuoso tra il nostro lavoro e i "media" diocesani (GVradio, GVonline e Gente Veneta).

23 - Arte: letteratura, musica, pittura, poesia...

L'angelo disse loro: oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia". E subito apparve con l'angelo una moltitudine dell'esercito celeste che lodava Dio e diceva:

"Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama". (Lc 2,12-14)

Pregai e mi fu elargita la prudenza; implorai e venne in me lo spirito della sapienza.
La preferii a scettri e a troni, stimai un nulla la ricchezza al suo confronto;
non la paragonai neppure a una gemma inestimabile, perchè tutto l'oro al suo confronto è un pò di sabbia e come fango sarà valutato di fronte ad essa l'argento.
L'amai più della salute e della bellezza, preferii il suo possesso alla stessa luce, perchè non tramonta lo splendore che ne promana (Sap 7,7-10)

L'articolo e una foto di cronaca descrivono.
Un quadro, una poesia, un brano musicale, una foto "pensata"... vanno in profondità. Raccontano il mistero: per questo sono "belli". E la Bellezza è espressione della presenza e dell'opera di Dio. ("E Dio vide che era cosa bella. Primo giorno" Gen 1). Dentro, prima e dopo della Bellezza, il cuore umano assapora la Sapienza di Dio, ciò che rende "bella" una cosa "bella", il senso ultimo delle cose (l'amai più della salute e della bellezza). La Sapienza di Dio arriva addirittura a farci cogliere la bellezza della Croce (nella misura in cui è inserita nel Mistero Pasquale): la potenza di un bambino in una mangiatoia, la bellezza dell'apparente sconfitta di un perdono senza condizioni, la cura con cui un'innamorata si fa bella per incontrare la persona che ama...
Il genio dell'artista consiste nel ridurre al minimo lo scarto tra l'esattezza della rappresentazione e la sua profondità. Il linguaggio dell'Arte è un linguaggio "aperto": non conclude e non ingabbia, ti invita a metterti in viaggio...come una parabola raccontata da Gesù.
Questi passaggi (anche un po' impegnativi) comunicano il mio sogno di valorizzare tutte le espressioni dell'Arte: dalla musica alla letteratura, dalla pittura all'architettura.
Custodire e conoscere ciò che ci è affidato, promuovere in parrocchia occasioni per capire e "gustare" le più diverse forme artistiche, allargare lo sguardo e la passione per le immense possibilità date da Venezia e da tutto il nostro territorio.
Espressione quotidiana di tutto questo: curare e rendere sempre più bella la nostra chiesa parrocchiale perché sia espressione del volto della nostra comunità, Volto di Fede, Speranza e Carità. Questo sogno è l'ultimo della lista ma è quello che dà gusto a tutto il resto. Infatti: "dulcis in fundo".

Driiiiin! E' suonata la sveglia. Forse sto sognando troppo. O forse no.

Signore, aiutami e aiutaci a distinguere la tua voce.
Aiutami, aiuta ciascuno di noi, a dirti: "Parla, Signore perché il tuo servo ti ascolta". (1Sam 7)

Se sarà così, ogni piccolo gesto compiuto, ogni parola bella pronunciata sarà un passo in avanti verso il compimento del tuo disegno d'amore.
E' sbagliato sognare restando seduti per fuggire dalla realtà. Come è altrettanto pericoloso brontolare dicendo che non c'è più niente da fare. Signore, aiutaci ad avere una lucida consapevolezza del punto in cui ci troviamo e nello stesso tempo donaci un appassionato desiderio di coinvolgere tutti per compiere ogni giorno un passo con te.
Quando siamo innamorati le pensiamo tutte per poter "raccontare" al meglio il nostro amore.
Accada così anche per questi nostri "sogni" da realizzare rigorosamente con il contributo, la passione, l'opinione, la capacità di tutti.
La nostra comunità le pensi tutte per mostrare cosa è disposta a fare per amore tuo e per amore di quell'umanità per la quale Tu, il Crocifisso Risorto, hai dato tutto te stesso.

Un ultimo dono

Durante l'ottobre del 2008 cadrà il 150° anniversario della dedicazione della nostra chiesa parrocchiale! Sarà un occasione speciale per riscoprire nel modo più bello l'essere comunità cristiana e annunciare con ancora più freschezza e passione il Vangelo di Gesù.

Vi saluto tutti con gioia, ricordiamoci a vicenda nella preghiera
Don Danilo Barlese