Gli artisti ospitati a "La Cella":
Alberto Benvenuti

La critica

Mostra proposta dal 5 al 19 aprile 1998

La Passione di Gesù secondo Marco, che Alberto Benvenuti presenta a "La Cella" per le festività pasquali, è sintetizzata in otto tavole ad acquaforte-acquatinta, che visualizzano le fasi più significative della Via Crucis.

L'azione è impostata sul "simbolismo inerente alle forme" appropriato alla struttura attraverso la quale si concretizza il tono d'insieme e il ritmo della storia.

Ampio l'assetto spaziale. Ridotta la morfologia ambientale. Sottili le modulazioni. Morbida la resa pittorica delle forme. Evidenziata la tensione psicologica nella disposizione dei personaggi. Le poche figure privilegiate sono caratterizzate da semplicità compositiva e da una sentita umanità di rappresentazione, dovute all'uso sapiente dell'apparato segnico e dello spartito luministico (a zone abrase). Nella prima Stazione, Gesù è con Pietro, Giacomo e Giovanni nell'Orto degli Ulivi. Nella seconda, è solo con Giuda; dietro, la folla con spade e bastoni. La quarta si riferisce a due episodi. Nella spartizione delle vesti (la sesta), le figure anticipate a tre quarti sul primo piano fanno convergere l'attenzione anche sul dado con il quale se le sono giocate. La ricerca di una forma inedita per un soggetto ormai troppo consueto, si esplica nello schema iconografico (la colonna del tempio nella IV St.); una pia donna, un discepolo e l'angelo (nel VIII) per riproporre l'avvenimento in termini più accostanti, per consentire una presenza più incombente e meno dispersiva, per dare risalto ai riflessi simbolici di scena. Nella prospettiva, le pieghe delle tuniche seguono il ritmo di positura o di movimento (la caduta, V St.) e le linee acquistano valore grafico diretto, oltre a quello di limite dei corpi e dei volumi. Le lumeggiature, ottenute raschiando la superficie del foglio, producono una luce atemporale di trasfigurazione. La “Crocefissione”, ad es. (VI St.), diviene l'intersezione del tempo e dell'eternità in senso metafisico. Ogni personaggio inserito è latore di molteplici valori a garanzia della permanenza e dell'importanza tematica, nell'unità di fondo della coscienza.

I volti realisticamente riproducono la pietà, la sofferenza, la speranza, la rassegnazione, la contemplatività. Alcune lievi e volute sproporzioni a accentuazioni singolari di atteggiamenti, ottenuti apposta prolungando 0 accorciando un asse, conferiscono potenza espressiva e coesione del dispiegamento visivo.

Lo stile serve il testo nella consapevolezza tecnica ed interpretativa raggiunte dall'autore, che ha qui esposto altre volte. E' il risultato di una lunga ed intelligente ricerca, qualitativamente innovativa nella presa realistica della figurazione e nella pittorica fusione tra figure ed ambiente, nel rispetto del testo sacro.

Aprile 1998 - Giulio Gasparotti

Biografia

Alberto Benvenuti, nato a Taranto nel 1937, risiede a Venezia - Mestre.

Pittore e incisore, si dedica all'attività grafica dal 1969 (allievo di R. Licata): xilografia, tecniche calcografiche e gipsografia. Ha allestito parecchie mostre personali e partecipato a collettive. Stampa in proprio.